Alla scoperta dei borghi d’Italia: si torna indietro nel tempo tra giostre, giullari e duelli nel piccolo Comune di Vairano Patenora (CE), in Campania

Alla scoperta dei borghi d’Italia: si torna indietro nel tempo tra giostre, giullari e duelli nel piccolo Comune di Vairano Patenora (CE), in Campania

 

In Italia ci sono 7.978 Comuni, di cui ben il 70% conta meno di 5.000 abitanti; alcuni di questi sono poco conosciuti, ma proprio per questo ricchi di fascino.

Quale miglior occasione delle lunghe e spensierate serate estive per andare alla scoperta di un caratteristico e ricco di storia paesino italiano?

BibLus-net corre in vostro aiuto e quest’anno ha deciso di istituire un piccola rubrica, proponendo una carrellata di 30 meravigliosi borghi d’Italia.

Innanzitutto cos’è un borgo e perché viene definito tale?

Nei secoli passati la denominazione “borgo” era spesso riservata ai paesi di una certa importanza che possedevano un mercato ed una fortificazione. La presenza di queste strutture differenziava il borgo dal villaggio, dal paese e dalla borgata. Probabilmente in età longobarda il borgo, che sorge sempre al piano, alla confluenza di una o più valli, svolgeva una funzione amministrativa e giurisdizionale per tutta l’area afferente.

Il borgo che vi presentiamo oggi è Vairano Patenora, un piccolo comune italiano di 6.594 abitanti, della provincia di Caserta, in Campania, i cui dati identificativi sono i seguenti:

  • coordinate: 41°20′N 14°08′E
  • altitudine: 168 m s.l.m.
  • superficie: 43,52 Km2
  • patrono: San Bartolomeo
  • giorno festivo: 24 agosto
  • specialità: salsiccia di Vairano

Vairano Patenora (CE) – Campania

In provincia di Caserta, ogni anno ad agosto si torna nel Medioevo, tra giostre, giullari e duelli per i suggestivi vicoli di Vairano Patenora: dominato dallo scenografico castello, questo borgo ha una storia ricchissima e sembra essere sospeso nel tempo.

La tradizione vuole che il famoso incontro di Teano, tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II (quello che suggellò l’Unità d’Italia, per intenderci), fosse, invece, avvenuto proprio appena fuori Vairano, alla Tavena della Catena, dove peraltro fu rinchiuso Antonio Gramsci nel periodo fascista.

Il territorio comunale si estende nella valle del fiume Volturno, tra il massiccio del Matese e il parco regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano. Dalla fertile pianura emergono i due rilievi montuosi del Catreola (587 m.) e del Montauro o S. Angelo (465 m.), dove domina la tipica macchia mediterranea, e, al confine con il comune di Presenzano, il lago vulcanico di Vairano che ha per emissario un torrente che sfocia nel Volturno.

Secondo la tradizione il borgo sarebbe frequentato dal fantasma del re Carlo II d’Angiò, detto lo zoppo, il quale fu più volte ospite del castello.

[Fonti: Wikipedia , Skyscanner]

Di seguito proponiamo una galleria fotografica con le immagini più significative del posto: