Flat tax al 15% per Partite IVA e PMI e politiche per infrastrutture e costruzioni

 

di Alessandra Marra

Nel DEF allargamento del regime forfettario per i professionisti, rilancio degli investimenti pubblici e innalzamento del rapporto deficit/Pil al 2,4% per tre anni

 

 

28/09/2018 – Rilancio dei settori chiave dell’economia, come le infrastrutture e le costruzioni, attraverso investimenti pubblici e manutenzione straordinaria della rete viaria e introduzione della flat tax al 15% nel 2019 per partite Iva e piccole imprese.
 
Questi i principali provvedimenti previsti dalla nota di aggiornamento del DEF (Nadef), approvata ieri dal Consiglio dei Ministri, che prevede un innalzamento del deficit/Pil al 2,4% per tre anni.
 

Flat tax professionisti: 15% fino a 65 mila euro  

Nella bozza di Nadef non si scende nei dettagli del meccanismo ma si evidenzia che “i cambiamenti allo studio consistono nell'innalzamento della soglia di ricavi e delle spese per il personale e per i beni strumentali a cui si applica il regime dei minimi, beneficiando così di una platea più ampia di artigiani, piccoli imprenditori e professionisti”.
 
Secondo le anticipazioni, la flat tax nel 2019 si configurerà come un allargamento dei beneficiari del regime forfettario; la Manovra 2019 dovrebbe prevedere un'aliquota del 15% per i ricavi fino a 65 mila euro e un'aliquota del 20% per quelli fino a 100 mila euro.
 
Nelle intenzioni del Governo c’è anche una ‘mini flat tax’ con aliquota al 5% per le start up di giovani under 35 con ricavi fino a 65mila euro per i primi 3-5 anni di attività.

Solo nel 2020 inizierà, in modo graduale, ad interessare anche le persone fisiche fino ad arrivare a fine legislatura a due aliquote del 23% e del 33%.
 

Come funziona oggi il regime forfettario

Il regime forfettario (che sostituisce Irpef, addizionali regionali e comunali e Irap) prevede un’imposta unica con aliquota fissa del 15% e si applica sul reddito imponibile determinato forfettariamente sulla base dei ricavi o dei compensi. 
 
Attualmente, però, possono accedere al regime forfettario i professionisti che rispettino alcuni requisiti, tra cui quello di aver conseguito ricavi o percepito compensi non superiori a 30 mila euro.

Il regime forfettario, infatti, cessa di avere efficacia a partire dall’anno successivo a quello in cui viene meno anche solo uno dei requisiti di accesso previsti, come il superamento della soglia di 30 mila euro per i professionisti.
 

Investimenti per le infrastrutture

Tra i punti principali evidenziati dalla nota di aggiornamento del Def c’è anche il rilancio degli investimenti pubblici soprattutto per settori chiave dell’economia come le infrastrutture e le costruzioni.
 
In programma anche la manutenzione straordinaria della rete viaria e di nuovi collegamenti a seguito del crollo del ponte Morandi a Genova, per il quale, in considerazione delle caratteristiche di eccezionalità e urgenza degli interventi programmati, si intende chiedere alla Commissione europea il riconoscimento della flessibilità di bilancio.
 
Sono previste, inoltre, modifiche al Codice degli appalti e la standardizzazione dei contratti di partenariato pubblico-privato.
 

Aggiornamento Def: le altre misure

Le altre misure approvate nella nota di aggiornamento del Def sono:
I punti principali sono:
- la cancellazione degli aumenti dell’Iva previsti per il 2019;
- l’introduzione del reddito di cittadinanza, con la contestuale riforma e il potenziamento dei Centri per l’impiego;
- l’introduzione della pensione di cittadinanza;
- l’introduzione di modalità di pensionamento anticipato per favorire l’assunzione di lavoratori giovani (superamento della legge Fornero);
- il taglio dell’imposta sugli utili d’impresa (Ires) per le aziende che reinvestono i profitti e assumono lavoratori aggiuntivi;
- lo stanziamento di risorse per il ristoro dei risparmiatori danneggiati dalle crisi bancarie.