Fattura elettronica, obbligo più vicino per professionisti e imprese

Sta per entrare in vigore l’obbligo di fatturazione elettronica. Dal 1° gennaio 2019 cioè tra poco più di dieci giorni, professionisti e imprese saranno alle prese con il nuovo adempimento, su cui incombono però il ricorso dell’Associazione Nazionale dei Commercialisti (ANC) e i rilievi del Garante della Privacy.
 

Fatturazione elettronica, obbligo dal 1° gennaio 2019

Dal 1° gennaio 2019 scatta l’obbligo di emissione e ricezione delle fatture elettroniche riferite alle operazioni di cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate tra soggetti residenti, stabiliti o identificati in Italia, nonché l’obbligo di trasmissione telematica dei dati relativi alle operazioni di cessione di beni e di prestazione di servizi effettuate e ricevute verso e da soggetti non stabiliti nel territorio dello Stato.
 
La fattura deve essere emessa al momento dell'effettuazione dell'operazione, ovvero entro le ore 24 del giorno dalla cessione del bene o dalla prestazione del servizio.
 

Fattura elettronica, periodo transitorio fino a giugno

Per alleggerire il nuovo obbligo, il Decreto Fiscale (Legge 136/2018) prevede un periodo transitorio fino al 30 giugno 2019. In questi sei mesi gli operatori potranno emettere le fatture in ritardo. Non saranno applicate sanzioni se l’emissione della fattura avverrà entro i termini (mensili o trimestrali) di liquidazione dell’Iva relativa all’operazione effettuata. Se non si rispetterà questo termine sarà invece applicata una sanzione che potrà essere ridotta al 20% quando l’emissione della fattura avvenga entro la liquidazione del mese o trimestre successivo.
 
Dal 1° luglio 2019, poi, gli operatori potranno emettere la fattura entro dieci giorni, a condizione che nella fattura stessa si indichi che ci si è avvalsi della possibilità di differimento e la data in cui è stata effettuata la cessione di beni o la prestazione di servizi ovvero la data in cui è stato corrisposto in tutto o in parte il corrispettivo. La fattura elettronica si considererà emessa se risulterà trasmessa attraverso il Sistema di Interscambio entro dieci giorni dalla data dell'effettuazione dell'operazione.
 

Fatturazione elettronica, esonerati minimi e forfetari

L’utilizzo della fatturazione elettronica non è obbligatorio, ma facoltativo, per professionisti e lavoratori autonomi che si trovano nel regime dei minimi (regolato dall’articolo 27, commi 1 e 2 del Dl 98/2011, convertito nella Legge 111/2011) e quelli che applicano il regime forfetario (art 1, commi da 54 a 89 della Legge 190/2014). 
 
I professionisti e le imprese in regime di contabilità semplificata che scelgono volontariamente la fatturazione elettronica per la comunicazione di acquisti e compensi saranno agevolati dall’Agenzia delle Entrate, che metterà a loro disposizione una serie di documenti precompilati.
 

Fattura elettronica, la guida dell’Agenzia delle Entrate

Per facilitare gli operatori, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una guida con un taglio pratico che spiega cosa cambia dalla carta al formato elettronico, chi ricade nell’obbligo e chi è esonerato, quali sono i vantaggi, come funziona il Sistema di interscambio. È inoltre presente un capitolo sui servizi messi a punto dall’Agenzia per gli operatori: la procedura web, il software scaricabile su pc e l’app Fatturae, scaricabile dagli store Android o Apple, per emettere, inviare e conservare i documenti fiscali.
 
Tutte le informazioni sono sintetizzate in un video-tutorial, disponibile sul canale istituzionale YouTube dell’Agenzia delle Entrate. Un secondo video-tutorial spiega come ottenere il QR-Code e come utilizzarlo per emettere e ricevere in modo ancora più semplice le e-fatture.
 

Fattura elettronica, le richieste di proroga

Professionisti e imprese hanno chiesto di posticipare l’entrata a regime della fatturazione elettronica o quantomeno un avvio a scaglioni a seconda delle capacità organizzative dei soggetti.
 
Lo scorso ottobre, durante un duro confronto in Commissione Finanze della Camera, il deputato di Forza Italia, Galeazzo Bignami, che ha incalzato il Fisco, rappresentato dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Antonino Maggiore, con una serie di domande come “Avete mai emesso fattura?” e di affermazioni sull’incapacità di individuare chi veramente evade.
 
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a novembre ha respinto le richieste, spiegando che è tutto pronto per l’avvio nei termini previsti.
 

Fatturazione elettronica, Garante privacy: ‘va cambiata’

Nonostante le rassicurazioni del Governo, a novembre il Garante per la protezione dei dati personali ha chiesto di differire l’entrata a regime della fattura elettronica per la presenza di una serie di criticità che avrebbero messo in pericolo la tutela della privacy e la sicurezza del mercato. L’Agenzia delle Entrate, oltre a recapitare le fatture ai contribuenti attraverso il sistema di interscambio (SDI), avrebbe anche archiviato integralmente tutti i file delle fatture elettroniche (2,1 miliardi nel 2017) che contengono di per sé informazioni di dettaglio, anche non rilevanti a fini fiscali, sui beni e servizi acquistati, come le abitudini e le tipologie di consumo, legate alla fornitura di servizi energetici, di telecomunicazione o trasporto (es. regolarità nei pagamenti, pedaggi autostradali, biglietti aerei, pernottamenti), o addirittura l’indicazione puntuale delle prestazioni legali (es. numero procedimento penale) o sanitarie (es. percorso diagnostico neuropsichiatrico infantile). 
 
È stato quindi costituito un tavolo di lavoro tecnico, con l’Agenzia delle Entrate e il Mef in cui sono stati decisi dei cambiamenti nella procedura di fatturazione elettronica. L’Agenzia memorizzerà solo i dati fiscali necessari per i controlli automatizzati (es., incongruenze tra dati dichiarati e quelli a disposizione dell’Agenzia), con l’esclusione della descrizione del bene o servizio oggetto di fattura. Dopo il periodo transitorio indispensabile a modificare il sistema, nuovi servizi di consultazione delle fatture saranno resi disponibili solo su specifica richiesta del contribuente, sulla base di accordi che saranno esaminati dall’Autorità. I soggetti che erogano prestazioni sanitarie non dovranno emettere fattura elettronica. 
 
Durante il tavolo tecnico, il Garante ha messo in guardia tutti gli operatori che alcune clausole contrattuali, predisposte dalle società di software, possono violare il Regolamento ed espongono a sanzioni. Sono stati chiesti inoltre ulteriori sforzi all’Agenzia delle Entrate per implementare la cifratura dei dati (utile soprattutto in caso di utilizzo della pec), per minimizzare i dati da memorizzare e per conformarsi agli obblighi di trasparenza e correttezza nei confronti degli interessati riguardo ai controlli fiscali effettuati attraverso trattamenti automatizzati o con l’acquisizione delle fatture per le quali il contribuente usufruisce dei servizi di consultazione e conservazione. 
 

Fattura elettronica, il ricorso dei Commercialisti

Dopo una serie di istanze e richieste di confronto, l’Associazione Nazionale dei Commercialisti (ANC) ha presentato ricorso. “Una misura estrema – ha dichiarato il Presidente dell'ANC, Marco Cuchel, cui l’associazione è arrivata dopo molti tentativi rimasti inascoltati.
 
Resta ora da capire se il ricorso verrà accolto e, in caso positivo, quanto saranno lunghi i tempi della giustizia considerando che nel frattempo l’obbligo sta per entrare in vigore.