Ancora ferme le attività edilizie. Con il DPCM 10 aprile 2020,
è stata prorogata al 3 maggio 2020 la sospensione delle attività non ritenute fondamentali.
Per l’edilizia non ci sono nuove restrizioni. Sono confermate le sospensioni già decise.
Coronavirus, i cantieri che restano fermi
Sono ancora
sospese
le attività contraddistinte dai seguenti codici ATECO:
- 41.1 Sviluppo
di progetti immobiliari;
- 41.2 Costruzioni
di nuovi edifici residenziali e non residenziali;
- 42.99.01 Lottizzazione
dei terreni connessa con l’urbanizzazione;
- 42.99.09 Altre
attività di costruzione di altre opere di ingegneria civile nca (tra
cui costruzione di strutture per impianti industriali, impianti sportivi all’aperto, stadi, campi da tennis, campi da golf);
-
43.11
Lavori di demolizione;
-
43.12 Preparazione
del cantiere edile e sistemazione del terreno;
- 43.3
Completamento e finitura degli edifici, (come intonacatura, posa in opera di infissi, arredi e controsoffitti, rivestimento di pavimenti e di muri, tinteggiatura e posa in opera di vetri,
realizzazione di coperture).
Coronavirus, le attività che possono proseguire
Possono
continuare
le attività con codici ATECO:
- 42
Ingegneria Civile, come la costruzione di strade, ferrovie, linee metropolitane, ponti e gallerie (ad esclusione dei codici 42.99.09 e 42.99.01 summenzionati tra le attività sospese) e opere
di pubblica utilità;
- 42.22 Realizzazione
di opere di pubblica utilità per l’energia elettrica e le telecomunicazioni;
-
42.91
Costruzione di opere idrauliche (attività sospesa dal DM 25 marzo 2020 e poi sbloccata dal DPCM 10 aprile 2020)
- 43.2
Attività di installazione di impianti elettrici, idraulici e altri lavori di costruzioni e installazioni;
- 37 Gestione
delle reti fognarie;
- 38 Attività
di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; recupero dei materiali;
- 39 Attività
di risanamento e altri servizi di gestione dei rifiuti;
-
81.3
Cura e manutenzione del paesaggio, con esclusione delle attività di realizzazione;