Ecobonus e Sisma Bonus 110%: il ruolo di istituti di credito e intermediari finanziari
Altri soggetti che giocheranno un ruolo fondamentale per la riuscita di queste nuove misure fiscali saranno istituti di credito e intermediari finanziari. L'aspetto più innovativo della norma, di cui si attende la conversione in legge entro il 18 luglio 2020, è rappresentata dalla possibilità di convertire queste detrazioni fiscali in:
- sconto in fattura anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi e da quest'ultimo recuperato sotto forma di credito d'imposta, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, ivi inclusi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari;
- credito d'imposta, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari.
La grande sfida sarà quella di dare la possibilità ai soggetti beneficiari della misura fiscale di eseguire gli interventi previsti dal Decreto Rilancio senza spendere denaro.
Ecobonus e Sisma Bonus 110%: il nodo da sciogliere
La chiave di volta sarà rappresentata da come istituti di credito e intermediari finanziari decideranno di interpretare il loro ruolo. L'approccio di questi soggetti sarà determinante, in particolare, per la distribuzione della "ricchezza" all'interno della società.
Ecobonus e Sisma Bonus 110%: i possibili scenari
Abbiamo ipotizzato due possibili diversi scenari. Nel primo saranno emanate delle linee guida legate esclusivamente al valore del credito d'imposta e dal suo rischio. Sulla base di questi parametri, il credito del 110% potrà essere acquistato (ad esempio) al 105% direttamente al momento dell'approvazione del progetto esecutivo dell'opera, scalettando i pagamenti su un cronoprogramma dei lavori. In questo scenario tutti avranno una parte del beneficio:
- i soggetti beneficiari che potranno effettuare i lavori davvero senza spendere un euro;
- professionisti e imprese (grandi e piccoli) che avranno la possibilità di lavorare (ma si dovrà fare attenzione all'imparzialità dei due soggetti definendo bene i ruoli di controllo);
- istituti di credito e intermediari finanziari che potranno generare dei profitti sicuri acquistando il credito d'imposta ad un prezzo inferiore.
Nel secondo scenario, invece, è possibile ipotizzare che istituti di credito e intermediari finanziari si possano organizzare con dei player nazionali a cui saranno indirizzati i beneficiari delle detrazioni fiscali che continueranno a poter effettuare i lavori senza spendere denaro ma con la differenza che progettazione, esecuzione e controllo saranno effettuati da pochi grandi soggetti che avranno il monopolio del mercato.
Ecobonus e Sisma Bonus 110%: le garanzie
A prescindere dallo scenario, si dovrà anche capire con quali modalità istituti di credito e intermediari finanziari decideranno di acquistare il credito d'imposta. Come sappiamo, infatti, gli imprevisti in edilizia sono all'ordine del giorno e la cessione del credito dovrà confrontarsi con alcune criticità relative al rischio che i lavori non arrivino alla fine o che cavilli possano inficiare la fruizione della detrazione fiscale. Pur essendo vero che istituti di credito e intermediari finanziari avranno un margine del 10% da giocarsi, è altrettando corretto affermare che dovranno esserci delle garanzie da parte dei soggetti beneficiari. Garanzie che potranno essere di varia natura: dall'anticipo dell'importo, fino ad un'ipoteca sull'immobile.
In sostanza, mentre chi potrà anticipare l'importo dei lavori (magari anche accendendo un mutuo) avrà più possibilità di procedere speditamente, chi non potrà dare garanzie dovrà trovarle. Ed è proprio su questo che si giocherà la partita.