Sismabonus e bonus ristrutturazione, tetto di spesa di 130mila euro

Elevare il tetto di spesa del sismabonus potenziato da 96mila a 130mila euro, estendere il superbonus a tutte le seconde case, o almeno a quelle presenti nei piccoli comuni e nei centri storici, e alle strutture turistiche e, infine, prorogare al 31 dicembre 2022 la scadenza delle detrazioni maggiorate.

Sono alcune proposte di emendamento che il Movimento 5 Stelle, insieme ad altre forze politiche, intende presentare al Decreto Rilancio, alla Camera per la conversione in legge. Modifiche che, spiega il M5S dal suo blog, se non dovessero passare, saranno ripresentate nella prossima Legge di Bilancio.
 

Sismabonus e bonus ristrutturazione, tetto di spesa di 130mila euro

Una delle proposte riguarda l’aumento, da 96mila a 130mila euro del tetto di spesa previsto per il sismabonus e per il bonus ristrutturazioni, a condizione che gli interventi determinino il passaggio a due classi di rischio sismico inferiori.
 
Il M5S propone lo stesso aumento per il sismabonus potenziato nelle aree terremotate dell’Italia Centrale, Molise, Sicilia, Campania ed Emilia Romagna. In questo caso, sembra che non sia richiesto il passaggio a due classi di rischio sismico inferiori.
 
Per quanto riguarda il sismabonus, il tetto di spesa maggiorato si riferisce quasi sicuramente alla detrazione del 110%. Per il bonus ristrutturazioni, il tetto di spesa dovrebbe continuare a riferirsi alla detrazione del 50%. Il Decreto Rilancio, infatti, ha elevato al 110% l'aliquota di detrazione solo per gli interventi di efficientamento energetico e miglioramento o adeguamento antisismico, ma non per i lavori incentivati con il bonus ristrutturazioni.
 

Superbonus per tutte le seconde case

Il M5S propone di allargare il Superbonus a tutte le seconde case, o almeno a quelle nei comuni al di sotto dei 5mila abitanti e nei centri storici delle città che sono in stato di degrado per contrastare l’abbandono dei piccoli comuni e incentivare la riqualificazione urbana. Il superbonus per la riqualificazione energetica includerebbe quindi anche gli edifici unifamiliari, tranne le ville e gli immobili di lusso. L'unica eccezione potrebbe essere rappresentata dagli edifici unifamiliari vincolati che, anche se rientranti tra gli immobili di lusso, avrebbero diritto alla detrazione maggiorata.
 
Ricordiamo che il DL Rilancio, pubblicato in Gazzetta, riconosce il superbonus 110% per gli interventi di messa in sicurezza antisismica a tutte le seconde case, a prescindere dal fatto che si trovino in condominio o che siano singoli edifici unifamiliari. Al contrario, all’incentivo maggiorato per la riqualificazione energetica sono ammesse solo le seconde case in condominio.

L'idea di estendere il Superbonus a tutte le seconde case trova l'appoggio del Partito Democratico. Nei giorni scorsi, una nota diffusa dal Pd ha spiegato che "per dare maggiore forza e impulso a questa iniziativa e coinvolgere l’intero comparto delle Pmi occorre estendere questi benefici anche alle seconde case, a cominciare da quelle negli antichi borghi e nei centri storici delle città, e alle persone giuridiche che hanno attività nei condomini".
 

Superbonus per gli hotel

Un’altra novità, proposta dagli emendamenti in arrivo, potrebbe essere l’estensione del superbonus alle strutture turistiche, come alberghi e residence, enti non commerciali, enti del terzo settore, enti religiosi civilmente riconosciuti, associazioni e società sportive. Al momento, lo ricordiamo, il DL Rilancio struttura il superbonus solo come detrazione Irpef, escludendo società e persone fisiche nell’esercizio di attività di impresa, arti o professioni.
 

Superbonus, proroga al 31 dicembre 2022

Una delle proposte della maggioranza riguarda, inoltre, la proroga del superbonus. Il Decreto Rilancio ha fissato la scadenza al 31 dicembre 2021, ma nel passaggio parlamentare per la conversione in legge sarà chiesto un anno in più, fino al 31 dicembre 2022. La richiesta tiene conto dei tempi necessari per l’approvazione della legge e dei decreti attuativi, ma anche delle tempistiche richieste per deliberare i lavori nei condomìni.