La questione dei forti aumenti dei prezzi delle materie prime sarà sottoposta ai Ministri delle
infrastrutture e della mobilità sostenibili e dello sviluppo economico.
Con una interpellanza urgente, la deputata Erica Mazzetti (FI) ha chiesto al Governo di affrontare il problema delle variazioni dei prezzi dei materiali che si sono
verificate nel 2021 e di introdurre un meccanismo di compensazione urgente e straordinario per i lavori eseguiti nel 2021.
Nell’interpellanza, la parlamentare ricorda che negli ultimi mesi si sta assistendo a rincari
record dei materiali, che rischiano di mettere in difficoltà le costruzioni, un settore
colpito dalla pandemia, ma che ancora oggi risente della grave crisi iniziata nel 2007-2008.
“L’attuale elevato aumento dei prezzi di materiali per il settore delle costruzioni - spiega Mazzetti
- sta mettendo a rischio i
cantieri in corso e sta riducendo ulteriormente i margini delle imprese di appalti pubblici e
privati, che già vivono, come e più di altri comparti produttivi, una forte crisi, e che, nel caso del settore delle costruzioni, è ormai decennale”.
L’aumento dei prezzi - si legge - è cominciato a fine 2020 e riguarda soprattutto metalli, materie
plastiche derivate dal petrolio, calcestruzzo e bitumi. Ad esempio, il tondo per cemento armato fa segnare un incremento del 117% tra novembre 2020 e aprile
2021.
Una dinamica che l’ultimo rapporto Ocse del dicembre 2020 - spiega la deputata - ha attribuito
all’improvviso incremento della
domanda del settore delle costruzioni in Cina, che ha innescato un effetto al rialzo sul prezzo di
tutta la filiera dell’acciaio, a livello mondiale.
A ciò si aggiungono gli effetti della
pandemia, che ha comportato scarsità di offerta per le continue chiusure industriali e commerciali
nel mondo, e quelli della
ripresa, che ha generato un forte aumento della domanda. Gli effetti si sono avvertiti soprattutto
in Europa.
Ulteriori forti incrementi si sono registrati anche in altri materiali di primaria importanza per
l’edilizia, come, ad esempio, i polietileni (+40% tra novembre 2020 e febbraio 2021), il rame
(+17%), il petrolio (+34%) e i suoi derivati.
Rincari materie prime, l’edilizia chiede l’intervento del Governo
Come sottolineato dall’Ance - riporta l’interpellanza -, “tutti questi rincari eccezionali rischiano di frenare gli interventi già in corso
e di mettere a rischio quelli previsti dal Recovery Plan, qualora non si intervenga tempestivamente”. Nelle sue analisi, l’Associazione nazionale dei costruttori, riconduce questi rincari
alle turbolenze internazionali e contesta la tesi secondo cui a generare gli aumenti
contribuisca il crescente utilizzo del Superbonus.
“In primo luogo - argomenta Ance - questa agevolazione ha iniziato a produrre i primi effetti reali sul
mercato solo a partire dal febbraio scorso, quando gli aumenti dei materiali i erano già avvenuti. Inoltre, gli aumenti di prezzo sono denunciati anche da altri
settori industriali come ad esempio l’automotive. Infine, i fenomeni di rialzo dei prezzi dei
materiali coinvolgono anche i mercati internazionali, e non sono, quindi, collegati a dinamiche interne al mercato italiano”.
L’allarme - prosegue Mazzetti - non è solo del nostro Paese ma europeo, e Thomas Bauer, presidente
della Fiec, federazione europea dei costruttori, ha scritto alla Commissione europea per mettere in
guardia dai rischi dei rincari e chiedere misure. Fra i rischi vi è la minaccia diretta ai
piani di Recovery.
I costruttori italiani e il presidente dell’Ance, Gabriele Buia, hanno chiesto al Ministro delle
infrastrutture e della mobilità sostenibili, di varare misure straordinarie capaci di fronteggiare lo
straordinario aumento dei prezzi dei materiali ed evitare il sostanziale blocco di buona
parte dei lavori pubblici in corso.
In questo scenario, i firmatari dell’interpellanza chiedono ai Ministri delle infrastrutture e della
mobilità sostenibili e dello sviluppo economico cosa intendano fare per dare risposta al
problema e per sostenere il settore delle costruzioni.
E suggeriscono di rilevare, su base trimestrale, le variazioni percentuali del 2021 rispetto ai prezzi
medi del 2020, sia in aumento che in eventuale diminuzione, superiori ad una certa percentuale, e di introdurre un meccanismo di compensazione urgente e straordinario per i lavori eseguiti nel 2021, per riconoscere alle imprese gli incrementi
eccezionali, da applicare a
tutti i lavori in corso.