Non è vero che le cessioni sono bloccate: allora perché le imprese non hanno credito?

Le Banche possono cedere il credito acquisito da privati o da imprese in qualsiasi momento. Senza attendere che il credito sia prima oggetto di ulteriori cessioni. Questa novità è stata introdotta dal Governo con il D.L. 50/2022, c.d. decreto Aiuti, con l’intento di facilitare la cessione del credito e dunque smobilizzare il portafoglio crediti delle imprese e delle stesse banche.

Per gli edifici e le villette familiari, il superbonus che è l’agevolazione alla quale è collegato l’importo più alto dei crediti in circolazione, spetterà fino al 31 dicembre 2022. Per i lavori sugli edifici unifamiliari si arriva fino al 31 dicembre 2025.

Ad ogni modo, per le villette e gli edifici unifamiliari è meglio pagare a giugno più lavori possibili.

Detto ciò, se non si crea un sistema per far girare i crediti edilizi poco conta la proroga del superbonus.

Grazie al decreto Aiuti, le banche possono cedere il credito ai loro clienti professionali, con un rapporto di conto corrente in essere.

Anche le imprese possono ricevere il credito dalla banca. Non tutte però.

Ecco quali caratteristiche devono avere le imprese per comprare il credito dalla banca.

La cessione del credito

Fermo restando che la prima cessione è libera nel senso che non soggiace a limiti soggettivi o oggettivi, la  2° e la 3° può essere effettuata solo nei confronti di:

  • banche, altri intermediari finanziari e società appartenenti a un gruppo bancario iscritti nei rispettivi albi tenuti dalla Banca d’Italia (articolo 106 e articolo 64, Dlgs n. 385/1993) o
  • imprese di assicurazione autorizzate a operare in Italia (soggetti qualificati).

Le banche e le società appartenenti ad un gruppo bancario possono cedere il credito direttamente ai correntisti che siano clienti professionali, senza la necessità che sia previamente esaurito il numero di cessioni a favore dei soggetti “qualificati”.Fermo restando che il cliente professionale non può procedere ad un’ulteriore cessione del credito.

La cessione può essere effettuata anche per SAL.

La cessione del credito banche correntisti

In merito ai clienti professionali, nella circolare n°19/E 2022, l’Agenzia delle entrate rimanda, per la loro individuazione,  all’allegato n. 3 alla delibera della Consob del 15 febbraio 2018, n. 20307: «Regolamento recante norme di attuazione del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, in materia di intermediari, che definisce i clienti professionali di diritto e su richiesta».

Nello specifico, per clienti professionali si intende i soggetti che sono tenuti a essere autorizzati o regolamentati per operare nei mercati finanziari, siano essi italiani o esteri quali:

  • banche;
  • imprese di investimento;
  • altri istituti finanziari autorizzati o regolamentati;
  • organismi di investimento collettivo e società di gestione di tali organismi;i negoziatori per conto proprio di
  • merci e strumenti derivati su merci;
  • soggetti che svolgono esclusivamente la negoziazione per conto proprio su mercati di strumenti finanziari e che aderiscono indirettamente al servizio di liquidazione, nonché al sistema di compensazione e garanzia (locals);
  • agenti di cambio.

Anche le imprese di grandi dimensioni sono considerate clienti professionali in favore dei quali è possibile effettuare la cessione del credito.

Si intende per impresa di grandi dimensioni quelle che rispettano almeno due dei seguenti requisiti dimensionali:

  • totale di bilancio: 20 000 000 EUR,
  • fatturato netto: 40 000 000 EUR,
  • fondi propri: 2 000 000 EUR”.

Si tratta di limiti molto alti, che restringeranno di parecchio la platea dell’imprese in favore delle quali potrà essere perfezionata la cessione.